Corso di formazione

Operatore pedagogico teatrale metodo Teatro degli affetti

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Storia

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2 Storia Il Teatro degli Affetti nasce dalle ricerche di Giulio Nava e si sviluppa, nell’arco di 25 anni, grazie all’intreccio elaborativo e laboratoriale derivato da alcune esperienze fondamentali.

La prima, iniziata nel 1985, è legata alla conduzione di un gruppo di degenti presso l’ex ospedale psichiatrico di Bergamo. Un vero e proprio gruppo teatrale, denominato “Compagnia Instabile”, composto da un dozzina di soggetti. E' la prima vera esperienza a Bergamo di teatro in contesto psichiatrico che produrrà  alcuni spettacoli, rappresentati sia all’interno dell’ospedale che in teatri ufficiali e feste popolare. Questa esperienza, conclusasi nel 1990, ha rappresentato il punto di crisi massimo attorno al quale si è concentrato il problema di come condurre, con strumenti teatrali, soggetti con bisogni relazionali e affettivi a cui la sola arte teatrale non era in grado di rispondere. E’ l’inizio della costruzione di un metodo che vedrà intrecciare l’arte teatrale, la pedagogia dell’azione e la psicologia dei gruppi, alla ricerca di un equilibrio rigoroso e rispettoso del teatro e dell’uomo.

La seconda esperienza, avviata nel 1990, prende vita dalla conduzione di laboratori formativi presso l’Università Cattolica di Milano e dalla conduzione del primo ciclo della scuola triennale Anabasi, laboratorio di ricerca per operatori teatrali in campo psicopedagogico, promossa dal C.R.T. - Centro di Ricerca per il Teatro, l’E.T.I. - Ente Teatrale Italiano e l’Università Cattolica di Milano. La collaborazione con l’Università e il C.R.T. terminò alla fine degli anni novanta. Permise di incontrare numerosi studenti, alcuni dei quali divenuti successivamente collaboratori e ricercatori del Teatro degli Affetti e di approfondire, con un criterio tipico della ricerca universitaria unita all’azione sperimentale esterna, tutta la struttura teorica, metodologica e tecnica. Nell’arco di quasi un decennio, tra i 1990 e 1998, si assiste infatti allo sviluppo delle maggiori elaborazioni: Il concetto di Microindicazioni, di Composizione d’azione, di Costruzione Collettiva, di Funzioni Triadiche, di Fasi Evolutive-creative del metodo, di Processo creativo , di Conduzione Processuale e di tutto l’impianto di analisi e valutazione. Durante questo periodo, nel 1992, dopo una lunga gestazione e dissertazione, nasce il termine “Teatro degli Affetti”,  trasformato nell’acronimo “TdA” dai più solerti partecipanti alla ricerca. E’ del 1998 la pubblicazione del primo importante documento scritto dal titolo “Teatro degli Affetti. Azione, costruzione, progetto dell’arte teatrale” edito da Sugarco.

La terza esperienza, intrapresa sul finire degli anni novanta e tuttora in corso, riguarda il lavoro di ricerca-formazione-azione svolto presso la scuola elementare di Zanica,  paese della provincia bergamasca, che ha permesso l’applicazione e la continua ricerca di quanto sino ad allora sviluppato in sede universitaria. In questo contesto, con l’assidua collaborazione di un gruppo di insegnanti, è stato possibile comprendere e superare molti ostacoli, concettualizzando sempre meglio l’impianto metodologico e avanzare ancor più nella comprensione della sua possibile applicazione soprattutto in ambito scolastico ed educativo. E’ frutto di questa continua ricerca applicata l’invenzione di interventi con il metodo TdA rigardanti le problematiche socio-relazionali, così come l’ideazione di strumenti di tipo didattico e ludico.

La quarta esperienza è rappresentata dalla nascita, all'inizio del 2000, del Gruppo di Ricerca TdA. Il gruppo è formato dalle persone che in modo più assiduo avevano seguito  i percorsi formativi e di ricerca di Giulio Nava, sviluppando esse stesse un proprio pensiero e forme di partecipazione elaborativa sempre più approfondite. Senza questo gruppo il TdA non avrebbe avuto lo sviluppo attuale. E' grazie a queste persone e alla loro totale disponibilità che è stato possibile sperimentare attivamente ogni ipotesi, anche la più ardita, all'insegna della vera ricerca e del desiderio di conoscenza.  Le nuove elaborazioni attorno alla metodologia del Teatro degli Affetti, che vedranno luce nel prossimo libro in corso di pubblicazione,  sono il frutto di questo fondamentale e irrinunciabile contributo.